giovedì 15 gennaio 2009

LA CALENDULA (Calendula Officinalis)


Poche piante hanno conosciuto un impiego così ininterrotto dall'antichità fino ad oggi. Questa pianta medicinale cresce spontanea in gran parte dell’Italia, dal mare alla zona submontana. Diverse sono le varietà che sono state selezionate a scopo ornamentale, ma la nostra piccola piantina è apprezzata soprattutto per le proprietà antinfiammatorie, antisettiche e cicatrizzanti. E' utilizzata per le infiammazioni della pelle in generale oltre che per eczemi, dermatosi, geloni e scottature ed è perfetta per donare sollievo dopo le punture degli insetti fastidiosi…

NOMI DIALETTALI: E’ conosciuta anche come "Fiorrancio", o fiore di ogni mese, ma sono diversi i nomi con cui viene identificata nel nostro paese: fiorrancio, calandria, calta, calendola, garofano di Spagna, in francese è "souci" (voce di probabile derivazione dal latino medievale "solsequium" cioè che segue il sole). In tedesco "Ringelblume", per gli spagnoli è "yerba centella" mentre gli inglesi la chiamano "marigold" (il perché è indicato nel paragrafo delle credenze e aneddoti).

CURIOSITA’ – CREDENZE - ANEDDOTI: Secondo i Greci, i suoi semi a forma di mezzaluna rappresentavano le lacrime di Afrodite per la perdita del suo Adone.
Questa pianta può essere considerata il barometro dei nostri contadini: i suoi capolini di primo mattino fanno ben sperare: infatti se alle 7 i suoi fiori sono già aperti è sintomo che ci sarà bel tempo.. mentre se il bocciolo resta chiuso, è certo che nella giornata pioverà..
Il nome Calendula potrebbe derivare dal latino calendae ovvero "giorno" ed allude al succedersi perpetuo del tempo. Secondo altri, deriverebbe dal greco kàlathos che significa coppa o cesta, alludendo alla forma del fiore. Come tutti i fiori gialli o arancioni, è sempre stata associata al sole.
Il termine "marigold" degli inglesi la accomuna alla Vergine Maria, cui erano dedicati nel Medioevo con il nome di "oro di Maria". Il fatto che abbassi il capolino al tramonto, era considerato un segno di mestizia, di lutto per la scomparsa del sole e questa credenza si è trasmessa nella simbologia che lo vuole simbolo del dolore, della noia e della pena. Più o meno dello stesso avviso sono i messicani, che lo considerano il fiore della morte.
Una leggenda popolare dice che questi fiori, portati dai conquistatori, siano cresciuti in Messico con il sangue dei poveri indigeni, vittime della sete di potere, e di oro, dei bianchi.
Secondo una leggenda inglese li vuole simbolo di gelosia e le raffigura come zitelle mai amate da nessuno che, morendo, si trasformano in calendule "gialle di rabbia".
Secondo gli scrittori dell'Ottocento, era il simbolo dei cortigiano adulatori, ma c'è anche una corrente di pensiero che lo vuole simbolo dell'amore puro e infinito.
L'emblema di Margherita d'Orléans era una calendula che girava attorno al sole con il motto: "Io non voglio seguire che il sole".
Nei giochi di Tolosa, i celebri "jeux floraux", al poeta vincitore si offriva una calendula d'argento in onore del fondatore, secondo la tradizione Clemence Isaure, di cui era il preferito. In Germania è anche chiamata "Kuhblume" poiché a Pentecoste è antica consuetudine inghirlandare i bovini con fiori di calendula durante la Pfingst Procession.

COLTIVAZIONE: pianta annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Composite, deriva dall'antica Calendula arvensis L., presente allo stato spontaneo in tutta la zona del mediterraneo, da dove è stata esportata sia in Europa e in Asia, sia nelle Americhe. Il genere Calenduleae si dice composto da una quindicina di tipi, in realtà vanno interpretati come varietà dell'unica specie attualmente riconosciuta.
Pianta rustica o semirustica, è coltivata in diverse varietà orticole e dall'industria floreale, alimentando un grosso commercio di fiori recisi.
Pianta erbacea o sublegnosa, più o meno pelosa, allo stato spontaneo raggiunge anche 100 cm di altezza, coltivata si ferma a 30-50 cm.
Le foglie sono alterne e spesso denticolate, le inferiori spatolate e ristrette i piccioli, le superiori lanceolate, ha capolini terminali che raggiungono anche 7 cm di diametro con disco purpureo o nerastro e fiori ligulati il cui colore copre tutta la gamma dall'arancione al giallo pallido quasi bianco.. talvolta si sviluppano piccoli capolini laterali al capolino centrale e viene chiamata "calendola madre di famiglia" o "calendola a mazzolini".
I fiori ligulati sono femminili, quelli del disco ermafroditi, ma funzionano come maschili.
Fiorisce tra giugno e novembre, si semina in primavera direttamente nel terreno o in ciotole, vanno piantate ad una distanza di 30 cm circa e cimate per avere una fioritura continua.
Le proprietà medicinali della pianta erano conosciute anticamente e fino al Medioevo, poi si era usata più che altro a scopo ornamentale, per ritornare in auge ai nostri giorni. È difficile stabilire quando la Calendula sia entrata nella coltivazione, di certo c'è che Oliviero da Serres, nel 1663, nel Theatre d'agriculture et menage des champs ne parlò abbondantemente.

FIORI:
Appaiono da aprile a novembre, e anche oltre, i fiori giallo arancio, profumati, che si chiudono al calare della luce. Essi contengono molti benefici principi attivi e vanno raccolti preferibilmente nelle prime ore del mattino.

HABITAT:
La zona di coltivazione della vite é la stessa ove si trova con facilità anche la calendula selvatica.

COLTIVAZIONE:
Non vi sono difficoltà; è possibile la coltivazione in vaso. I fiori durano a lungo dopo la raccolta Gradiscono posizione soleggiata, terreno ricco e soffice.
La moltiplicazione avviene con il seme. Nelle Regioni meridionali e in Liguria si semina d'estate trapiantando o diradando le piantine in settembre-ottobre per la fioritura in novembre, che con opportuni ripari prosegue per tutto l'inverno, dando fiori più grandi rispetto alle fioriture estive portate dalle piante ottenute nelle zone a clima rigido, con la semina primaverile.
I semi sono posti sotto la corolla del fiore aranciato ed hanno una forma a falce, quando il fiore appassisce e si secca divengono facilmente visibili. La loro forma gli permette, cadendo e venendo bagnati dalla pioggia, di rimanere parzialmente interrati con una punta rivolta verso l'esterno. I semi hanno, verso il lato esterno della falce, una doppia fila di protuberanze che si allontanano quando l'acqua e il caldo permettono al germoglio di cominciare a crescere, a quel punto il seme si apre proprio in corrispondenza di questa incernieratura.
In appartamento conviene gettare i semi, che possono essere prelevati direttamente dai fiori, eventualmente acquistati in erboristeria, su un vaso riempito di terriccio, successivamente coprirli con uno strato di circa 1cm di ulteriore terriccio e bagnare abbondantemente. Preferiscono zone soleggiate, per questo conviene, se possibile, lasciare i vasi esposti verso sud in maniera da garantire sole tutto il giorno. Le piantine appena germogliate sono facilmente riconoscibili per le due foglioline allungate, lineari e spesse come quelle dei girasoli.
Di tanto in tanto avviene che, appassito un fiore, se ben irrorato di acqua, questo riesca a generare una nuova pianta ed un nuovo fiore direttamente dai semi ancora attaccati ad esso, creando una pianta cresciuta sopra ad un'altra.
Teme più di ogni altra cosa l'eccesso di umidità che può far sviluppare delle malattie risolvibili con trattamenti a base di zolfo.

PARTI UTILIZZATE: sommità fiorite, petali che sono usati anche in cucina, foglie.

PRINCIPI COSTITUENTI: olio essenziale, carotene e betacarotene, un principio amaro, una saponina, alcol, acidi e tracce di acido salicilico.

PROPRIETÀ ED UTILIZZI: antisettico, antinfiammatorio, cicatrizzante, regolatore del flusso mestruale, utile per le varie affezioni dell'apparato genitale, stimola la secrezione della bile, sudorifere, cura della pelle e di varie malattie della medesima, ulcera gastroduodenale, verruche, calli, emorroidi, disturbi circolatori, distonie neurovegetative, iperidrosi nervosa, vertigini, rinite allergica.
Uso Interno: è antinfiammatoria, antispasmodica, carminativa, coleretica, emmenagoga, astringenti, calmante dei dolori mestruali. Gastriti, ulcere peptiche, colite e malattia di Crohn possono tutte beneficiare dal suo uso regolare, in particolare quando vi siano evidenze di sanguinamento. Utile anche in caso di amenorrea e dismenorrrea moderata, e per disordini della colecisti.
Uso esterno: possiede eccellenti proprietà antisettiche, cicatrizzanti, antinfiammatorie e riepitelizzanti. E’ un trattamento efficace per la maggior parte dei problemi di pelle: tagli, graffiature e ferite; pelle arrossata ed infiammata in genere, incluse le scottatur,e minori (anche da abbronzatura); acne e altre eruzioni cutanee; micosi cutanee. Utile anche nei casi di dermatite da pannolino e per lenire i capezzoli arrossati.

RACCOLTA: I capolini floreali si raccolgono in prossimità della fioritura, cioè in maggio se la semina é stata autunnale o in agosto nel caso della semina primaverile.

CONSERVAZIONE: I fiori vanno essiccati velocemente ma a bassa temperatura, Perché‚ non perdano i caratteristici colori vivaci che li fanno tanto apprezzare nei pot-pourri. In cucina si utilizza per preparare insalate e minestre alle quali conferisce un sapore amarognolo. i fiori raccolti ancora in bocciolo, possono essere conservati come dei sottaceti e poi consumati come tali.
Controindicazioni: la pianta non é tossica, ma si raccomanda cautela nella somministrazione nei primi mesi di gravidanza. Controindicata solo in caso di allergia specifica alla pianta o alle Asteraceae.


UTILIZZI DIVERSI: SE NON SIETE PRATICI CONSIGLIO DI ACQUISTARE I PRODOTTI IN ERBORISTERIA SEGUENDO POI SCRUPOLOSAMENTE LE ISTRUZIONI.

Tintura Madre: 20 grammi in 100 ml di alcool di 25º (a macero per 5 giorni/una settimana). Filtrare e conservare in una bottiglietta con contagocce. Assumere un massimo di 40 gocce al giorno. Impiego: Una goccia di tintura madre sulle punture è sufficiente per lenire il fastidio e diminuire il gonfiore. Tuttavia la tintura madre (poiché è a base alcolica) potrebbe bruciare un po’ quando entra a contatto con la pelle. Per evitare ciò si possono anche diluire 4-5 gocce di calendula in un cucchiaino d'acqua bollita lasciata, però, raffreddare e poi applicata con una garza sterile sulla puntura per almento 10 minuti.
Sciacqui e gargarismi per le infiammazioni delle gengive, piorrea e mal di gola. La dose consigliata in questi casi è di 30-40 gocce in mezzo bicchiere d'acqua.
Per i geloni o per le contusioni - Diluire 10 volte con acqua o con alcool di 25º e applicare compresse imbevute sulle parti interessate.
Tintura (Polpa): Per i calli - Applicare sulla parte tenendo a contatto il più possibile.

Decotto:
Buon vermifugo e cura l'itterizia, le ulcere dello stomaco, la scrofola e l'isterismo. DOSI: 2-3 foglie secche per una tazza d'acqua da bere durante il giorno.
Il decotto prodotto con circa 50g di fiori essiccati per litro d'acqua, è consigliato contro l'ulcera gastrica; ha inoltre effetti sudoripari e preventivo/attenuanti dei dolori mestruali.
Decotto: 6 grammi in 100 ml di acqua. fare lavaggi, sciacqui boccali, applicare compresse per 30 minuti sulle parti interessate.
Decotto: portare a bollore un litro d'acqua, aggiungere 30 g di fiori e foglie, bollire per un quarto d'ora, filtrare e usare a secondo delle necessità.

Olio di Calendula. I fiori secchi, lasciati in sospensione all'interno di una bottiglia di olio d'oliva (50g per mezzo litro) consentono di ottenere un olio da uso esterno risolutivo per bruciature e ustioni. Grazie alle sue proprietà disinfettanti e di contrasto alle infiamamzioni viene utilizzata in esterno per impacchi e spesso sfruttata come ingrediente per i detergenti intimi. I fiori (o le sommità fiorite e le foglie): Per pelli e mucose fortemente arrossate, con vasi dilatati, per scottature (comprese quelle solari). Olio (Ricetta 2): macerare 75 g di fiori freschi in un bicchiere d'olio per venti giorni. Scuotere giornalmente il barattolo, che sarà a chiusura ermetica, filtrare spremendo bene i fiori e conservare in una boccetta di vetro scuro. Assicuratevi sempre che sia di calendula e non di tagete, che è pericoloso.

Infuso di fiori: 1 grammi in 100 ml di acqua. Una tazzina o una tazza al giorno. Per favorire le regole mensili, per attenuare i dolori addominali. (Infuso di fiori 2): un cucchiaino di fiori ogni tazza di acqua bollente, lasciare in infusione una decina di minuti, filtrare. Una tazza d'infuso di calendula prima dei pasti iniziando una settimana prima del ciclo, 30 gocce di tintura al giorno durante il ciclo.

Cataplasmi o compresse: applicare sulle zone interessate alcune foglie fresche sminuzzate, coprire con garza sterile e lasciare agire per una mezz'ora.

Gel oculare calmante: per calmare gli occhi stanchi, arrossati e infiammati, preparare un decotto concentrato con un cucchiaino di fiori di calendula, uno di fiori di camomilla, uno di fiordaliso e uno di malva. Riscaldare sei cucchiai del decotto preparato con 2 cucchiai di acqua di amamelide e disciogliervi un pizzico di borace e uno di agar agar. Fare raffreddare e conservare in frigorifero in un barattolo con tappo a vite. Applicare sulla zona perioculare la sera prima di coricarsi.Oppure: bagnare 2 pezzi di cotone idrofilo in un infuso leggero, applicare sugli occhi e tenere una ventina di minuti in perfetta immobilità.

IN CUCINA: Le foglie delle calendule si possono aggiungere alle insalate o ale minestre; i petali freschi vengono usati per aromatizzare il pesce e per guarnire.
I petali essiccati servono a preparare un aceto aromatico: una manciata di petali basta per mezzo litro d'aceto bianco o rosso, dopo 40 giorni di macerazione (in un vaso a chiusura ermetica) si filtra il tutto e si imbottiglia.

Una manciata di fiori infusi nell'acqua molto calda del bagno (oppure il decotto) esercita un effetto addolcente, decongestionante, idratante. Le mani screpolate traggono giovamento dall'immersine, per 10 minuti, nel decotto.

Influenza e raffreddore, quando serve un'azione antinfiammatoria: una tazza d'infuso prima di coricarsi, dolcificare con un cucchiaino di miele d'acacia.
Cattiva digestione, stimolare la secrezione biliare, infezioni gastrointestinali, dolori viscerali: 2 tazze di decotto al giorno e 10 gocce di tintura.
Ascessi freddi, vene varicose, calli, verruche, geloni, contusioni, piaghe in genere, da decubito: applicare sulle parti interessate le foglie fresche sminuzzate o compresse preparate con il decotto o la tintura di calendula.

Bagno decongestionante e idratante: preparare un sacchetto di tela fine pieno di fiori e foglie secche, appenderlo sotto il getto dell'acqua calda, usarlo per massaggiare il corpo quando è insaponato, magari con un sapone a base di calendula. Oppure: preparare un decotto ristretto di fiori di calendula e versarlo nell'acqua del bagno, spremendo bene i fiori. Oppure: versare nell'acqua del bagno un cucchiaio abbondante di olio di calendula e 6 gocce di olio essenziale.

Rinforzante per capelli: unire 5 gocce di olio essenziale di calendula a un bicchierino di olio di mandorle, intiepidire a bagnomaria e frizionare bene il cuoi capelluto e i capelli. Avvolgere la testa in un foglio di alluminio e coprire con un asciugamano bagnato in acqua bollente e strizzato, ripetendo l'operazione quando si è raffreddato. Tenere per una mezz'ora, lavare la testa con shampoo neutro.

Tintura rossa per capelli: preparare un decotto concentrato con fiori di calendula, frizionare i capelli, radice compresa, avvolgere la testa in pellicola per alimenti e in un asciugamano bagnato in acqua calda, procedendo come per l'indicazione precedente. Dopo 20 minuti lavare la testa. Ripetendo spesso l'operazione, il colore diventa più intenso.

Crema nutriente per pelli ruvide e secche: aggiungere 6 gocce di olio essenziale alla quantità di crema abituale che si usa per massaggiare il corpo dopo il bagno o la doccia. Per il viso aggiungere 3 gocce di olio essenziale alla dose di crema notturna abituale. L'uso quotidiano dell'olio essenziale di calendula può contribuire a ridurre vecchie cicatrici, in caso di ulcerazioni e di vene varicose.

Suffumigi antirughe e rassodanti: in una bacinella di acqua bollente aggiungere 6 gocce di olio essenziale di calendula e procedere normalmente.

Pelle arrossata o dermatiti, eczemi: massaggiare delicatamente la parte con olio di calendula

In più i fiori aggiunti ai risotti diventano un surrogato dello zafferano, di cui non ha comunque il sapore, colorano piacevolmente i budini di riso. Possono essere usati in frittate, salse per pesci o carne. Freschi o secchi, i petali, possono essere aggiunti al burro, a formaggi molli o yogurt, cui conferiscono un bel colore giallo.

LINGUAGGIO DEI FIORI: considerato una pianta ben augurale significa " La concordia degli spiriti è il bene più prezioso."


Mandragora

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